Il mondo della produzione di auto elettriche al momento e di forte declino , questo spiega la mancanza di fiducia tra cliente , e venditore . Siamo in una fase di stallo per quanto riguarda l’elettrico . La testata giornalistica di DETROIT annuncia che stiamo subbendo un forte rallentamento , parliamo di crisi vera e propria per quanto riguarda l’aquisto di una nuova autovetture elettrica , questa notizia sta creando disagi ai sostenitori dell’elettrico . In italia e Stati Uniti si rischia la chiusura totale , Mentre le vendite di veicoli elettrici aumentano in Cina, in modo espodenziale , le grandi difficoltà riscontrate anche in America sono , le promesse non mantenute su convenienza e stazioni di ricarica.

La Cina e in testa in termini di produzione di auto elettriche , questo e dovuto alla presenza di servizi , e di colonnine di ricarica sempre in aumento , A questi venti contrari si aggiunge un nuovo presidente degli Stati Uniti in arrivo che ha screditato il sostegno governativo ai veicoli elettrici. In Cina la vendita di auto elettriche , compreso l’ibrido plug hanno superato il 50% di fatturato .

Il tutto e dovuto a una serie di problematiche da risovere di natura commerciale , in Europa possiamo dire che il mercato delle auto elettriche e fermo , in Europa e Stati Uniti non ci sono colonnine di ricarica abbastanza da fronteggiare un servizio pronto e veloce per tutti , anche in Germania, quindi pensava di essere pronto per passare all’elettrico. Ma le preoccupazioni per l’autonomia, i tempi di ricarica , e i metodi di pagamento della ricarica si sono rilevati confusi e frustranti.

Se vogliamo fare alcuni esempi La Fiat più piccola poteva percorrere 220 chilometri con una carica in estate , invece a 180 in inverno, rispetto ai veicoli a combustione interna l’elettrico a bisogno di essere controllato , per questo si sta cercando di potenziare le batterie di ricarica , per quanto rigurda la situazione attuale le batterie al litio si consumono velocemente , quindi bisogna proveddere a una successiva ricarica , e il tutto diventa fastidioso. Così come andare in vacanza con carte di pagamento di cinque diversi piani di ricarica. La Porsche ha necessitato solo 30 minuti per caricarsi invece dei 22 minuti pubblicizzati, non una grande differenza ma “non quello che l’azienda aveva promesso”, ha detto Mueller-Salis, che è in pensione da un’azienda di logistica. Guidare velocemente in autostrada ha ridotto l’autonomia in modo che “lo si pagasse con il tempo di ricarica”.

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